Comunità Resilienti: Riflessioni sull’Architettura di Fronte al Cambiamento Climatico
Comunità Resilienti – Padiglione Italia 2021
Curatore: Alessandro Melis
22 maggio > 21 novembre 2021
Comunità Resilienti è il nome scelto per il Padiglione Italia che pone al centro dell’esposizione, in tutta la sua viva drammaticità, la questione del cambiamento climatico e le impegnative sfide che interpellano l’architettura. In particolare, intende sottolineare come il cambiamento climatico stia mettendo a dura prova la sostenibilità del sistema urbano, produttivo e agricolo e quali siano le principali criticità e opportunità del nostro presente.
Il progetto si fonda sulla ferma convinzione che l’architettura debba contribuire in modo concreto al miglioramento della qualità della vita fornendo adeguate risposte agli epocali mutamenti ambientali e sociali in atto.
Principale obiettivo del Padiglione Italia è quello di far riflettere in modo inedito i visitatori sui meccanismi di resilienza delle comunità, prioritaria chiave di lettura per il recupero di una nuova forma di interazione tra spazio urbano e territorio produttivo, all’insegna dell’interdisciplinarietà delle competenze e delle logiche evolutive non deterministiche, elementi centrali nei momenti di transizione.
Il Padiglione Italia è esso stesso una comunità resiliente, costituita da 14 “sotto comunità”, intese come laboratori operativi, centri di ricerca o casi studio, secondo due fondamentali direttrici: una riflessione sullo stato dell’arte in tema di resilienza urbana in Italia e nel mondo attraverso l’esposizione delle opere di eminenti architetti italiani e un focus su metodologie, innovazione, ricerca con sperimentazioni interdisciplinari a cavallo tra architettura, botanica, agronomia, biologia, arte e medicina. Stephen Jay Gould ed Elizabeth Vrba hanno rivoluzionato la tassonomia della biologia introducendo il termine “exaptation” ovvero il meccanismo non deterministico della selezione naturale: euristicamente, il Padiglione Italia promuoverà l’exaptation architettonica come manifestazione di diversità, variabilità e ridondanza, sfidando l’omogeneità estetica deterministica a favore della diversità delle strutture creative.
Come il genoma e il cervello umani, il padiglione sarà una giungla abitata da strane creature dove poter ascoltare un rumore di fondo che è già assordante e che richiede una risposta adeguata, facendo ricorso a nuovi paradigmi della conoscenza. Secondo quanto proposto dal curatore della Biennale Architettura 2021 Hashim Sarkis, nel Padiglione verrà dato rilievo all’aspetto esperienziale e immersivo, privilegiando forme espressive legate alla graphic novel, al gaming, in toni e modalità di ispirazione cyber punk, avvalendosi del contributo di indiscussi maestri del settore per avvicinare e sensibilizzare, questo è l’auspicio, un pubblico ampio e giovane.